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Una giornata tra Sagrantino e cucina umbra

Montefalco - L'assaggio

Un giorno a Montefalco

L’idea del tour tra Sagrantino e cucina umbra

Il nostro tour enogastronomico tra Sagrantino di Montefalco e cucina umbra nasce dalla voglia di condividere un’esperienza unica con una coppia di amici straordinari, che ci hanno dato una grande mano in diverse circostanze 😊!

Tra le varie passioni della mia vita c’è il teatro e Floriana, una donna piena di energie e risorse, appassionata di musica e con una voce che incanta, ha aiutato, con una grande maestria, il gruppo del teatro di cui faccio parte.

Come? Avevamo deciso di mettere in scena un musical “Aggiungi un posto a tavola”, noi attori amatoriali senza conoscenze in campo musicale e lei una maestra di canto perfetta è riuscita a farci cantare dal vivo avvicinando il nostro gruppo alla musica in modo naturale. Non ci speravamo ma ce l’abbiamo fatta!

Non senza l’aiuto del marito, Marco, che ci ha sostenuto e spronato, ci ha aiutato come tecnico di luci e fonia. Insomma il successo di “Aggiungi un posto a tavola” è stato per gran parte merito loro.

Proprio per questo “La bottega dell’orefice” (il mio gruppo teatrale), per ringraziarli gli ha regalato una notte in un agriturismo e loro hanno scelto proprio Montefalco!

Aggiungi un posto a tavola

Aggiungi un posto a tavola – Floriana

Ora, data l’amicizia che ci lega, come potevo non accompagnarli con marito e figlio al seguito?

Ed eccoci qui a raccontare un tour che ha visto come protagonisti il Sagrantino e la cucina umbra!

Il viaggio di andata

Il sabato della partenza, come ogni sabato, abbiamo dovuto attendere la fine degli allenamenti di mio figlio Massimiliano. Eh sì, la pallanuoto è uno sport bello ma a volte ci crea problemi di orari… anche se, a dirla tutta, non credo che saremo partiti prima delle 11:00.

Il primo piccolo “intoppo” l’ho provocato io ☹… Nonostante sapevo che domenica Massimiliano al ritorno avrebbe dovuto giocare una partita di campionato dell’under 13, ho dimenticato di prendere la divisa e tutto il necessario per la partita. Quindi, si ripassa per casa e si prende tutto l’occorrente, perdiamo una mezz’ora ma è meglio ora che domenica quando torneremo di corsa per la partita!

Alle 11:25 siamo in macchina, il navigatore mostra 155 km all’arrivo (Montefalco) e l’orario di arrivo previsto è 13:36. Bene! L’orario è proprio quello giusto per iniziare un tour enogastronomico! Via! Si parte! Verso le terre del Sagrantino!

Durante il tragitto sentiamo Marco e Floriana che, nonostante ci avevano detto che sarebbero partiti presto e ci saremo visti direttamente lì, hanno, come noi, tardato un po’ e siamo più o meno allineati come orario e tragitto 😊.

Alle 13:15 li raggiungiamo in piazza a Montefalco. Sarà il viaggio, sarà la voglia di iniziare bene il nostro tour, decidiamo di trovare un ristorantino per assaggiare vino e cucina locali.

L’incontro e la prima tappa della gastronomia marchigiana

La scelta non tarda ad arrivare, attirati da un cartello sul corso di Montefalco e dall’odore inconfondibile di carne alla brace, ci addentriamo in un vicoletto dove c’è un ristorantino davvero carino. Ad accoglierci c’è Sergio, un signore sulla sessantina, con un sorriso che lascia spazio a tutta la passione che mette nel suo lavoro!Montefalco - primo ristorante

Ci consiglia gnocchi al Sagrantino e strangozzi alla Spoletina! Il tutto accompagnato da mezzo litro di vino della casa (ovviamente un rosso di Montefalco) che Sergio fa fare appositamente per il suo ristorante. È un Rosso giovane, ma davvero ottimo. In realtà inizialmente avevamo chiesto un mezzo litro ma poi, presi dalla foga del momento e dalla voglia di trascorrere un week end all’insegna del vino, Marco corregge subito l’ordine con 1 litro! E devo dire che ha fatto proprio bene, quel vino era davvero ottimo e andava giù come niente fosse.

Nooooo! Non siamo ubriaconi! È solo che… voi ci andreste a Montefalco rischiando di finire il vino durante il pranzo?

Ora ho un’altra domanda: dopo aver provato degli ottimi primi, con il camino acceso, l’odore di carne alla brace che pervade l’atmosfera del locale e Sergio che continua a cuocere carne come se non ci fosse un domani, voi mangereste solo il primo? 😊

Beh, noi no! Siamo 6 a tavola, compresi i bambini (forse meglio dire ragazzi) Alessia, la figlia di Marco e Flo e Massimiliano, decidiamo di prendere anche 2 misti di carne alla brace.

Anche qui non ci pentiamo, la carne era davvero ottima (per non parlare del vinello che l’accompagnava).

Ah, però Sergio per “sgrassare” ci ha portato anche l’insalata 😊.

Terminiamo il pranzo con dolci fatti in casa, un passito buonissimo, il caffè e la grappa offerta da Sergio!

L’agriturismo

Salutato Sergio, decidiamo di andare in agriturismo per “prendere possesso” delle stanze.

Purtroppo non siamo nello stesso agriturismo, perché noi abbiamo provato a prenotare dove Marco, Flo, e Alessia avevano la stanza, ma non c’era posto.

Ci dividiamo, con la promessa di incontrarci di lì a breve in qualche cantina locale.

Alessio (mio marito), Massimiliano e io ci muoviamo in auto verso il nostro agriturismo e, anche se con qualche difficoltà (perché la strada a un certo punto si divideva in due strade con lo stesso nome), riusciamo a trovarlo.

Alla fine di un viottolo sterrato costeggiato da alti alberi ad attenderci c’è Celestina, una donna di campagna, vestita con abiti semplici. Ci accoglie con un sorriso smagliante e ci accompagna verso l’ingresso di quella che per una notte sarà la nostra casa.

Il portone di legno, una cucina, un bagno e una grande stanza con un letto matrimoniale e un letto singolo per Massi. La stanza è calda e accogliente.

Celestina si assicura che tutto sia di nostro gradimento, che la temperatura sia giusta e cordialmente si congeda, non prima di averci chiesto a che ora avremo fatto colazione l’indomani.

Il tour della cantina di famiglia

Posati i bagagli, sentiamo Marco e Floriana e decidiamo di vederci in una cantina di una delle famiglie più antiche di Montefalco, la cantina Antonelli.

Purtroppo il tour per la cantina va prenotato in anticipo e, nonostante Marco abbia telefonato, per quel pomeriggio non sono previste visite, nonostante tutto inizieremo da lì quello che pensiamo sia un lungo tour per le cantine di Montefalco.

Ci incontriamo davanti un viale sterrato che attraversa un ampio arco e ci introduce nella tenuta.

Giunti alla cantina, troviamo ad accoglierci una ragazza solare che, avendoci risposto al telefono poco prima, ci informa che abbiamo avuto fortuna! Uno dei proprietari della tenuta è appena arrivato e ci annuncia che potremo fare il tour della cantina con lui. Ottimo!

Prendiamo la palla al balzo e in men che non si dica siamo in giro per l’azienda con un’ottima guida, credo la migliore che ci potesse capitare. Perché? Per prima cosa perché ci mostra la tenuta con il trasporto che solo una persona legata a questa terra può trasmettere, e poi perché, essendo il titolare, è cresciuto in queste terre e ne conosce e ne esalta ogni pregio.

La cantina e la lavorazione dell’uva è tutta biologica, addirittura la spremitura avviene per gravità cioè senza l’uso di pompe che danneggerebbero l’integrità delle bucce, anche perché le bucce sono importanti per poter poi utilizzarle per fare la grappa di Sagrantino!

La tenuta apparteneva al Vescovo di Spoleto. Nel 1881, Francesco Antonelli, avvocato di Spoleto e trisavolo della nostra guida, acquistò la proprietà, che nel corso degli anni, è diventata una vera e propria azienda di famiglia, dove tutti i membri trovano la propria collocazione, dando vita a un’attività di imbottigliamento dei vini centennale.

L’assaggio

Terminata la visita all’Azienda, ci sediamo per degustare vini e oli dell’azienda.

Massimiliano e Alessia? Hanno fatto subito amicizia con degli altri bimbi/ragazzi e sono in giro per la tenuta a giocare 😊.

Assaggiamo il Grechetto, il Rosso di Montefalco Riserva, il Sagrantino di Montefalco, il passito di Sagrantino, la Grappa di uve sagrantino e la barricata, il tutto accompagnato da bruschette con olio locale.

Montefalco - L'assaggio

Felici per questa esperienza enologica e anche un po’ allegrotti per gli ottimi assaggi, acquistiamo un po’ di bottiglie da riportare a Roma per le nostre cenette e ci dirigiamo alla volta di Montefalco, per fare qualche altro piccolo acquisto e fermarci per la cena.

Percorrendo il corso di Montefalco ci fermiamo per acquistare qualche ricordino, qualche calamita e, per non farci mancare nulla, anche qualche ricordino “mangereccio”, nella macelleria del corso acquistiamo delle ottime salsiccette di cinghiale e i coglioni di mulo (tipico salame umbro/marchigiano).

Il Coccorone

Finiti i nostri acquisti ci dirigiamo verso il ristorante: il Coccorone.

Coccorone, ho scoperto essere l’antico nome di Montefalco 😊.

L’entrata non è molto promettente, mi ha sempre dato l’impressione di un locale alla buona di un paese del nord Europa, ma stiamo andando a colpo sicuro, siamo già stati qui un annetto fa e siamo sicuri di far bella figura con i nostri compagni di viaggio 😊.

Montefalco - Entrata del Coccorone

Oltrepassata la disarmonica entrata ci troviamo nel piccolo e grazioso cortile del ristorante e, aperta la porta, un luogo incantevole. Tavoli grandi e rotondi con candelabri d’argento a 5 bracci, ad attenderci un cameriere premuroso e attento ci accompagna al tavolo (si ricorda di noi 😊! Questo mi stupisce molto perché siamo venuti solo un’altra volta, ma “le vie del Signore sono infinite”).

Il Brontosauro

Presi dall’atmosfera magica del locale, dall’affabilità del cameriere e dalla simpatica compagnia, ci facciamo un po’ prendere la mano con le ordinazioni: gli antipasti sembrano ottimi, quindi che fai, te li lasci sfuggire?

Il maître ci consiglia le pappardelle al sagrantino con ragù di chianina e la carne che è il loro vero piatto forte, e Floriana e Marco adocchiano i porcini al forno.

In men che non si dica l’ordine è fatto: 6 antipasti, 4 primi (1 per uno ai bambini e 2 pappardelle al sagrantino da dividere in 4), 2 brontosauri di cui vi riporto la foto qui sotto e funghi porcini al forno di contorno. Il tutto annaffiato da acqua? Nooo, un ottimo Rosso di Montefalco, OVVIO!

Montefalco - cucina umbra

Sì, lo so, state pensando che abbiamo esagerato, lo abbiamo pensato anche noi a fine cena quando abbiamo finito le portate a fatica, ma che vi devo dire, il cibo, le risate, l’atmosfera hanno veramente reso questo “piccolo” errore un’inezia!

Ah, il brontosauro ci è stato servito con la scelta di almeno 8 Sali diversi, una chicca che è risultata davvero originale!

Manzo al sale con ottimo Sagrantino

Felici e con la pancia piena ci godiamo un’ultima passeggiata notturna per Montefalco, per poi salutarci e darci appuntamento telefonico per programmare la giornata successiva. Dovremmo avvicinarci a Roma perché Massimiliano ha la famosa partita di pallanuoto il pomeriggio, ma non disperiamo, domani ci saranno ancora scoperte da fare.

Buona notte a tutti e a domani!

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