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La storia di Oxford

La storia di Oxford

La storia di Oxford inizia nel 1066, quando Robert d’Oilly, un cavaliere normanno, giunse a Oxford e rivendicò la città come premio personale nella Conquista normanna dell’Inghilterra.

Dall’incrocio, chiamato oggi Carfax, d’Oilly vide probabilmente quattro strade spaziose, molto più larghe di quanto lo siano oggi.

In un giorno di mercato, queste strade erano piene di bancarelle per la vendita di carnee, ortaggi, animali e specialità medievali di Oxford, come ceramiche e articoli in pelle. 200 m. a nord, lungo la strada, chiamata oggi Commarket, Robert d’Oilly trovò la solenne torre della chiesa di St Michael, accanto alla porta nord (North Gate) delle mura della città.

A sud d’Oilly scopri l’essenza del nome di Oxford. Da secoli, infatti, in questo punto, i contadini sassoni attraversavano a guado il Tamigi con i buoi e da questo deriva il nome della cittadina, Oxen (buoi) -ford (guado).

D’Oilly fece rafforzare le mura, costruire una strada rialzata in pietra per attraversare il Tamigi e trasformò Oxford in una fortezza normanna.

La storia di Oxford - Il castello di Oxford

Cinque anni dopo il suo arrivo, fece distruggere un intero quartiere all’esterno della porta ovest ed erigere un castello con un fossato.

I canonici della Cappella di St George, nel castello di Robert d’Oilly, divennero famosi per la loro erudizione.

Nel 1100 Teobaldo di Etampes insegnava facendosi chiamare maestro di Oxford.

Nel 1167, allo scoppio del conflitto fra Francia e Inghilterra, l’Università di Parigi espulse tutti gli studiosi inglesi, che trovarono in Oxford il luogo ideale.

La nascita dell’Università di Oxford

Nel 1216 studiavano all’università oltre mille docenti e studiosi. A quei tempi, lo studente tipico dell’Università cominciava gli studi a sedici anni. I corsi duravano sette anni, come gli altri apprendistati.

Solo gli uomini potevano frequentare le lezioni di grammatica, logica e retorica, in cui imparavano a ragionare ed esprimersi con chiarezza, e di aritmetica, geometria, astronomia, musica e tre branche della filosofia.

Per conseguire la laurea di Maestro, dopo i primi sette anni, sostenevano un esame in cui discutevano una tesi con i docenti, per dimostrare la propria abilità.

I laureati potevano insegnare nelle università, ma la maggior parte proseguiva gli studi nella carriera ecclesiastica.

Gli alloggi per gli studenti e i laureati

Il problema degli alloggi era grave. Gli abitanti di Oxford si sentivano invasi dall’università, che consideravano come un cuculo insediatosi nel loro nido, e spesso gli studenti venivano sfruttati o ingannati dai padroni di casa.

Con un po’ di fortuna, prendevano una camera in affitto in uno studentato, una pensione con cucina, gestita da un docente intraprendente.

Quattro o cinque studenti condividevano una camera di cinque per sei metri, e ciascuno aveva un cubicolo

ridottissimo, annesso alla stanza, dove studiava.

Poiché gli studentati erano delle imprese commerciali, il loro successo o fallimento dipendeva dagli amministratori, cioè dai Master, i docenti.

Con la fondazione del Merton College nel 1264, Walter de Merton creò un tipo di istituzione che fini col chiudere per sempre gli studentati.

Come le chiese, il Merton College ricevette donazioni di terreni, i cui redditi assicurarono il futuro del college.

De Merton compilò gli statuti e le regole del college, che consentivano al college di autogovernarsi e di controllare il proprio reddito.

Questa idea divenne popolarissima e anche l’University e il Balliol College pubblicarono i propri statuti e ottennero lasciti finanziari. Furono seguiti, nei 60 anni successivi, dai college di Exeter, Oriel e Queen’s.

Solo studenti già laureati erano ammessi in questi college, mentre gli altri studiavano negli studentati.

Quando il New College, nel 1379, accolse trenta studenti universitari e, i college ricchi ammisero studenti non laureati, gli studentati non riuscirono più a competere. Verso la metà del XV secolo rimanevano solo otto studentati dei 120 originali.

La rivolta di Santa Scolastica

L’antagonismo fra la città e l’università esplose nel tragico massacro del giorno di Santa Scolastica nel 1355.

Un litigio in una taverna si propagò alle strade, alla campana della chiesa di St Martin rispose quella della chiesa universitaria di St Mary e gli abitanti lottarono con archi e frecce.

Il massacro causò la morte di molte persone, la distruzione ed il saccheggio degli studentati e la scotennatura dei cappellani.

La città soffrì le conseguenze per secoli e, per punizione, il re costrinse il sindaco ed i magistrati a partecipare per 480 anni ad un’umiliante cerimonia, il giorno di Santa Scolastica. Durante questa cerimonia dovevano giurare di rispettare i privilegi accordati all’università, fra cui il diritto di fissare il prezzo del pane, della birra e di altri prodotti alimentari e di controllare pesi e misure.

L’università dominò cosi la città fino alle riforme dell’inizio del XIX secolo, ma era sempre considerata la parente povera dei college più ricchi.

Nel 1426 cominciarono i lavori di costruzione della Divinity School, dove si tenevano lezioni ed esami di teologia, ma i fondi dell’università erano talmente limitati che i lavori vennero completati solo nel 1483.

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